I mulini

A Mèdra nel passato vi dovevano essere più mulini, come suggerito anche dal toponimo “Pian Murinah” (piano dei mulini). Attualmente ne resta solo uno, , restaurato pochi anni fa dal Comune nell’ambito del progetto di salvaguardia del paesaggio della Val Malvaglia.

La “Ruiha ad sass”

La Ruiha ad sass – la roggia di pietra – era un canale che portava l’acqua dal torrente Qualguèna alla Munda di Chèdra, circa un chilometro più a valle. Oggi si trovano ancora ampi pezzi di questo manufatto che permetteva di portare acqua alle stalle del posto.

Cartina: Swisstopo, modificato

I canvett

Ai piedi della pietraia (gana) vi è una serie di minuscole costruzioni, in parte con un tetto ad una sola falda coperto da piode. Questi sono i canvett, i frigoriferi dei nostri avi, in parte ancora utilizzati per conservare formaggi, patate e altri alimenti. Sui nostri monti infatti, di solito, case e cascine non sono scantinate, tutt’al più seminterrate, perché messe di punta rispetto al pendio del terreno.

La temperatura di questi monolocali è assai regolare e si aggira attorno ai 8-10° C, ciò avviene sfruttando le correnti d’aria che circolano all’interno del franamento (spiracul).


Ra tunga di ball

Con l’introduzione della patata quale fonte alimentare anche sui nostri monti, fu necessario pensare a preservare dal freddo il tubero affinché, durante la difficile stagione della primavera, fosse a disposizione per sfamare le famiglie. La preservazione avveniva nella cosidetta “ra tunga”, mentre il termine “ball” significa patata.

Si scavava una fossa profonda ca. 1.5 metri nel campo e poi si sotterravano le patate coperte da un adeguato strame (fieno e paglia). Spesso il medesimo buco era usato da più famiglie, che ponevano delle pietre di divisione a mo’ di muretto. Passato il gelo, la fossa era scoperta e il prezioso alimento veniva posto nei canvett per poterlo preservare dall’incipiente caldo.

Si conosce un solo caso a Mèdra dove ra tunga si trova all’interno di un edificio. Il proprietario della casa portava il proprio bestiame nelle stalle, dove aveva il fieno, anche con la neve già presente. Per poter avere del cibo a disposizione, si era quindi ingegnato a costruire una fossa cui accedere indipendentemente dalla neve e dal gelo.

Carbonaie

In Val Mèdra si produceva carbone di legna fino a prima della Seconda Guerra Mondiale. Le fonti orali raccontano che la legna maggiormente utilizzata fosse l’ontano verde (druss).

Due i luoghi in cui vi sono ancora delle tracce fisiche o nella memoria: uno si trova poco al di sopra della Langa (“ra Langa”) e l’altro sopra Bragnei sul sentiero tra ul Sass Blüha e Campion